
Voglio fare chiarezza sulla questione dei brogli elettorali. Il sistema può permettersi di truccare le elezioni solo dove non c’è un controllo diretto da parte della gente, ma non certo ai seggi elettorali. Qui è quasi impossibile. Troppe persone da corrompere tra scrutatori e rappresentanti di lista che spesso lottano per un solo voto. L’unico luogo dove possono barare è il voto per posta, lì sì che può succedere di tutto.
Dobbiamo capirci e diventare adulti. Questo messaggio è rivolto al popolo del non voto.
Primo: esiste un’intera schiera di persone oneste e preparate che lavorano duramente per combattere il “deep state”. I loro sforzi vengono spesso vanificati, da una parte, dalla disinformazione di regime e, dall’altra, da una serie di delusi che promuovono l’assurda idea di rifiutare il voto.
Il problema non è il voto in sé, che rappresenta solo la fase finale di un processo di coalizione e organizzazione del dissenso.
Abbiamo partecipato a due votazioni: le elezioni per il finto Parlamento europeo e le comunali. Se, alle elezioni europee, fossimo andati in massa a votare scheda nulla, avremmo abbassato le percentuali dei partiti di regime, smascherandoli pubblicamente e dimostrando che il processo democratico, dolorosamente conquistato in migliaia di anni e con innumerevoli sacrifici, non è vano.
È necessario che questa cappa di ignoranza finisca. Prendiamo ad esempio Fratelli d’Italia, che nelle elezioni europee ha vantato una vittoria eclatante. In realtà, hanno perso circa mezzo milione di voti rispetto alle politiche precedenti, subendo così un ridimensionamento significativo. Poi, grazie al meccanismo truffaldino del calcolo sui votanti, sono stati premiati. Questo non sarebbe successo se le persone avessero votato scheda nulla.
Per le elezioni comunali, che sono quasi libere nel senso che con pochi voti si può creare una lista, il mondo del dissenso poteva coalizzarsi sotto una delle liste anti-guerra. Esiste un mondo di persone che, come me, non aspirano a nessuna poltrona. Vi assicuro che di brave persone ce ne sono ancora molte.
Ma no, ci sono sempre quei fenomeni che, quando chiedo quale sia il progetto politico, non rispondono mai seriamente, a parte qualche sciocchezza come “se non andiamo a votare, ci vergogneremo”. Una risposta che perdonerei a mio nipote di 10 anni, ma non posso accettarla da un adulto. Perché nessuno risponde con argomenti seri e ben ragionati? Perché non esiste un’alternativa al processo democratico del voto, e tutti lo sanno. Ma impegnarsi per costruire qualcosa, aggregandosi con qualche compromesso a un gruppo, è troppo difficile per i “geni” del dissenso, capaci solo di scrivere sciocchezze nelle chat e continuare a guardare la televisione, in attesa che il sistema obbligato dia loro un’altra possibilità, che naturalmente boicotteranno ancora.