
In questo breve saggio cercherò di riassumere una cosa che tutti abbiamo sentito dai nostri genitori. Parlo per quelli della mia generazione , i figli del baby boom , nati subito dopo la fine della seconda guerra mondiale. Premetto che pochi o nessuno sanno veramente di cosa si tratta.
Quota 90 è un termine che si riferisce a una manovra economica significativa attuata in Italia nel 1927, durante il regime fascista di Benito Mussolini. Questa misura fu promossa dal governo per rivalutare la lira italiana e stabilizzare l’economia dopo la Prima Guerra Mondiale e la crisi economica degli anni ’20. Ecco un contesto più dettagliato:
La “Quota 90” è stata una delle più significative e controverse misure economiche adottate dal regime fascista in Italia durante il periodo tra le due guerre mondiali. Questa politica fu introdotta dal governo di Benito Mussolini con l’obiettivo di rafforzare la lira italiana e stabilizzarla a un livello elevato rispetto alla sterlina britannica.
Contesto e Motivazioni della Quota 90
- Situazione Economica Precedente: Durante gli anni ’20, l’Italia aveva affrontato una serie di sfide economiche, tra cui l’inflazione post-bellica e una svalutazione della lira. La lira era scesa in valore, rendendo difficile per l’Italia mantenere un cambio stabile rispetto alle principali valute estere.
- Obiettivi Nazionalisti: Il fascismo aveva forti ambizioni nazionaliste e vedeva nella stabilizzazione della lira un modo per dimostrare la forza economica e la competenza del regime. Stabilizzare la lira a un livello alto era anche visto come un mezzo per sostenere il prestigio internazionale dell’Italia.
- Benefici Economici Percepiti: Un cambio forte avrebbe potuto ridurre i costi delle importazioni, migliorando il potere d’acquisto per le materie prime e le merci estere. Questo era particolarmente importante per un paese che importava gran parte delle risorse necessarie per la sua economia industriale.
Implementazione della Quota 90
- Annuncio e Obiettivo: La “Quota 90” fu annunciata da Mussolini il 18 agosto 1926, con l’obiettivo di stabilizzare il cambio della lira a 90 lire per una sterlina britannica. All’epoca, il cambio era ben al di sopra di questo livello (circa 150 lire per sterlina), quindi la “Quota 90” rappresentava un apprezzamento significativo della valuta.
- Politiche di Rafforzamento della Lira: Per raggiungere questo obiettivo, il governo intraprese una serie di misure drastiche:
- Austerità Fiscale: Riduzione delle spese pubbliche e aumento delle tasse per limitare il deficit pubblico.
- Restrizione Monetaria: La Banca d’Italia adottò una politica monetaria restrittiva, riducendo l’offerta di moneta e aumentando i tassi di interesse per rendere la lira più attraente.
- Interventi sul Mercato dei Cambi: Il governo intervenne direttamente sul mercato dei cambi per sostenere il valore della lira.
- Propaganda Nazionale: Il regime fascista usò una massiccia campagna di propaganda per persuadere la popolazione dell’importanza di sostenere una lira forte.
Conseguenze della Quota 90
- Effetti Positivi e Simbolici:
- Prestigio Nazionale: La riuscita apparente della Quota 90 fu utilizzata dal regime come prova della forza e della competenza economica fascista.
- Potere d’Acquisto delle Importazioni: Un cambio più forte rese più economiche le importazioni di beni e materie prime, beneficiando alcuni settori dell’economia italiana.
- Effetti Negativi:
- Competitività delle Esportazioni: Un lira forte rese più costose le esportazioni italiane, danneggiando l’industria italiana orientata all’esportazione.
- Deflazione e Recessione: La politica monetaria restrittiva e l’austerità fiscale contribuirono a una riduzione dei prezzi e a una contrazione economica, con aumenti della disoccupazione e difficoltà per le imprese italiane.
- Debito Privato: Le aziende che avevano debiti denominati in lire dovettero affrontare costi più elevati per ripagare i loro obblighi in una valuta più forte.
- Lungo Termine: La “Quota 90” non fu sostenibile a lungo termine. L’economia italiana soffrì di un calo della produzione industriale e dell’occupazione. Negli anni ’30, con l’arrivo della Grande Depressione, il regime fu costretto a rivalutare le sue politiche economiche.
Conclusioni
La “Quota 90” fu una misura simbolica e ambiziosa che rifletteva il desiderio del regime fascista di affermare il prestigio dell’Italia sulla scena internazionale. Questa manovra si scontra nel 29 con la crisi economica che partendo dal crollo di Wall Street contagia tutto l’occidente e influenza molto anche l’italia. Di fatto il partito al governo rafforza la lira , cosa che favorisce le importazioni ma allo stesso temo favorisce le esportazioni. Quindi dare un giudizio diventa arbitrario.